4. Sostenere la dimensione Locale e la partecipazione dal basso dei processi di CdF
I Contratti di Fiume favoriscono la co-pianificazione tra Enti ma non sono uno strumento unicamente vocato a questo ruolo, il loro ruolo non va in questo senso, non va ad esempio confuso con quello delle “Conferenze dei servizi”. Le comunità locali in tutte le loro forme, sono il vero motore dei CdF in quanto, attraverso deliberazioni dal basso e un impegno attivo per il proprio territorio fluviale, possono fare la differenza, territorializzando le decisioni che li riguardano.
Tra i valori legati all’educazione alla cittadinanza, negli anni, l’Unione Europea ha più volte evidenziato la necessità di un coinvolgimento attivo dei cittadini e l’interiorizzazione del concetto di “Comunità”, alla scala locale, oltre alla capacità degli individui di creare e vivere in uno spazio pubblico condiviso basato sul riconoscimento di valori e beni comuni. La recente reintroduzione dell’educazione civica come materia scolastica declinata anche nella legalità, cittadinanza attiva e sostenibilità ambientale favorirà il coinvolgimento della collettività nella cura dei luoghi e nella riscoperta di valori comuni, favorendo la maturazione dello spirito civico dei portatori di interessi. Elinor Ostrom, premio Nobel per l’economia già nel 2009, individua l’azione collettiva come una nuova via per la gestione dal basso e la tutela dei beni comuni, tra i criteri e principi che possono rendere concreta la loro gestione. Per la Ostrom vi è innanzi tutto la necessità di stipulare accordi in merito alle regole ed alle norme che definiscono le modalità con le quali sono messe in essere le politiche di gestione di un bene comune. La gestione condivisa dei beni comuni, in applicazione del principio di sussidiarietà c.d. orizzontale è sancito anche in Costituzione (art. 118, quarto comma), là dove si disciplinano le modalità attraverso le quali addivenire a atti negoziali tra amministrazione e cittadini.
Attraverso i Contratti di Fiume dovranno essere valorizzate le esperienze positive di coinvolgimento attivo delle comunità locali e di partecipazione dandogli la possibilità di un sempre maggiore coinvolgimento nei processi decisionali e gestionali a tutti i livelli, a partire dalle giovani generazioni. Ad esempio attraverso “la promozione dei “Contratti di Fiume dei bambini e delle bambine”, quali percorsi di educazione e cittadinanza attiva alla sostenibilità ambientale, può dare un impulso verso il coinvolgimento del mondo scolastico, e quindi l’intera collettività, nella riscoperta e valorizzazione degli ambienti fluviali, come luoghi di vita e fruizione quotidiana.
In parallelo auspichiamo l’adozione sempre più diffusa di strumenti quali: Il baratto amministrativo, i regolamenti comunali per l’amministrazione condivisa, i patti di collaborazione e le banche del tempo. Anche sul fronte dei privati molto resta ancora da fare al fine di promuovere pratiche virtuose, come ad esempio approfondendo il tema della defiscalizzazione legata alle opere di manutenzione fluviale (controllata), attraverso la stipula di “Contratti di Concessione Demaniale”.