3. Sostenere il ruolo delle Regioni nella connessione con le politiche nazionali
Nel quadro dell’attuazione della normativa nazionale e comunitaria e nella politica della tutela delle acque, assume una rilevanza centrale il ruolo delle regioni nel proporre e gestire i progetti di riqualificazione ambientale e territoriale dei bacini idrografici in maniera non frammentaria e basata sulla complementarietà e sussidiarietà delle azioni. Le Regioni costituiscono uno snodo prioritario attraverso il quale connettere i Contratti di Fiume alla programmazione nazionale. La politica regionale costituisce uno dei settori principali degli investimenti della Commissione Europea, per questa ragione gran parte del bilancio destinato alla politica di coesione viene destinato a questi ambiti.
La programmazione degli investimenti dalle diverse regioni avviene in base alla formulazione di obiettivi tematici che vengono tradotti in specifiche priorità. Gli accordi di partenariato e le priorità di investimento vengono concretizzati attraverso programmi operativi (POR). Nella stesura dei bandi per l’assegnazione di risorse comunitarie rivenienti dai fondi PSR e POR FERS. In molte Regioni italiane si sono fatti grandi passi avanti nel riconoscimento, promozione e sostegno ai CdF, ma diverse Regioni sono ancora indietro ed in altre appare necessario un passaggio più deciso dai proclami all’operatività. L’impegno sinergico di tutti i soggetti coinvolti a partire dalle Regioni dovrà contribuire a fronteggiare il rischio di avere “Contratti senza impegni” o “impegni senza risorse e responsabilità”, e quindi in pratica di non riuscire a realizzare concretamente quanto determinato all’interno del processo.
Nella programmazione 2021-2027 le Regioni sono chiamate a ridefinire obiettivi tematici e priorità, in quest’ambito i Contratti di Fiume possono rappresentare una risorsa da valorizzare sia in termini di fondi diretti da destinarvi che di premialità da individuare per gli ambiti nei quali i CdF sono attivi (vedere in proposito quanto già fatto a scala nazionale con PSRN, progetti irrigui e CdF o da Regione Marche con gli Accordi Agroambientali d’Area per la tutela delle acque, accordi che servono a massimizzare i vantaggi ambientali generasti da i PSR, grazie alla concentrazione territoriale degli interventi su una problematiche di carattere ambientale – tutela dell’acqua/difesa dal rischio). Si potrà inoltre promuovere il riutilizzo annuale delle risorse rivenienti dai canoni del demanio idrico, da parte delle Regioni affinché queste risorse ritornino al territorio da cui derivano, per l’attuazione degli interventi di governance ambientale previsti dai Contratti di Fiume di cui una percentuale potrebbe essere destinata in relazione ai Water Ecosystem Services misurati per l’area interessata. Attraverso una politica accorta e l’impegno di specifiche risorse le Regioni possono dare un contributo sul fronte dei Fondi Strutturali alla formulazione di una strategia nazionale per i CdF.